Giancorrado  Ulrich

Giancorrado Ulrich


Autore

Giancorrado Ulrich, prodotto d’anteguerra, nasce a Milano nel 1937. Fin dai primissimi balbettii mostra uno spiccato talento per la sintesi tanto che, infastidito dalla lunghezza del proprio nome, si ribattezza una volta per tutte, Dado. Deve il proprio cognome a un lontano antenato danese che sul finire del Settecento trascinò la propria moglie amburghese giù giù fino in Toscana. Seguì per li rami complesso miscuglio di sangui europei. Figlio di prodigioso architetto e di bellissima romana, trascorse infanzia adolescenza e gioventù, guerra o non guerra, nel privilegio più sfacciato. Eccelse nella scherma, nel ballo, nella lettura bulimica. Pigro negli studi classici si tenne a lungo ben lontano da ogni genere di musica colta. Trovò improvviso quanto imprevisto sollievo ai ripetuti insuccessi seduttivi grazie a occasionali visitine al locale Teatro alla Scala (mais oublier Hänsel und Gretel che da piccini può produrre effetti devastanti). Volle provvida Sorte gli capitassero, ancor giovinetto, una dopo l’altra, Schwarzkopf (Così fan tutte) e Callas (La Traviata). Folgorato, dichiarò fedeltà al genere ampliando pian piano ascolti e conoscenza. Oggi coltiva bronzea passione per Guillaume Dufay (senza trascurare Josquin Des Prez) e per Charles Trenet. Il resto è noia (per chi leggesse, non per lui che amò, e ama tuttora, tanto la vita).

 


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